Interior Design
Con il Movimento Moderno la casa si trasforma, diventa una composizione di elementi primari connessi in maniera diretta all’atto costruttivo, si abolisce ogni elemento decorativo e ogni complemento o aggiunta alla pura forma costruttiva. La casa contemporanea pur nella varietà dei linguaggi e nella disomogeneità degli interventi, è frutto di quel processo di trasformazione dello spazio domestico iniziato proprio nel periodo moderno che trova nel modo di progettare di oggi la naturale declinazione. Lo spazio, ideato secondo i nuovi modi dell’abitare, rifiuta una suddivisione rigida degli ambienti sviluppandosi in configurazioni aperte che rompono la scatola muraria generando zone di relazione capaci di soddisfare le nuove esigenze. L’età contemporanea non sembra così essere caratterizzata da una particolare e precisa architettura della casa, poiché questa non trova riscontro in uno specifico modello di vita privata. L’architetto è chiamato a selezionare i riferimenti più opportuni per definire, attraverso un progetto creativo e di reinterpretazione, figure, modelli reinventati alla luce delle nuove specifiche richieste e della propria sensibilità, per suggerire al fruitore degli spazi da lui modellati anche nuovi modi d’abitare.
Nel disegnare una casa, o semplicemente nel riorganizzare l’interno, l’architetto si assume il delicato compito di coordinare e integrare le diverse informazioni che gli giungono, traducendole in una forma costruita che sia capace di raccontare della personalità di chi la abita.
La cultura degli interni è stata troppo spesso costretta a coincidere o con la storia dell’architettura o con quella dell’arredamento, senza cogliere che la specificità dello spazio domestico è quella di muoversi esattamente a cavallo tra le due storie, senza per questo coincidere con il risultato derivante dalla loro giustapposizione. Pur essendo indissolubilmente legata alla storia dell’architettura, di cui sicuramente fa parte, e alla storia dell’arredamento, l’evoluzione dello spazio interno possiede un suo carattere specifico, che consiste nel collegare le forme e le figure degli elementi che determinano i luoghi dell’abitare, inclusi gli indispensabili arredi, alla vita, alle esigenze e ai desideri delle persone per cui quegli stessi spazi sono stati pensati, prima, e realizzati, poi. Forma e vita nell’interno domestico risultano dunque intimamente connesse.
Dalla coerenza stilistica del novecento fino agli anni sessanta con il funzionalismo, si è arrivati ad un ecclettismo di stili spesso contaminati e ibridi, ma sempre sotto il controllo del design.
Il living è dunque da sempre considerato come lo spazio-cuore all’interno della residenza. E’ il luogo della vita domestica e quotidiana, il luogo della rappresentazione familiare e amicale, il luogo della rappresentazione sociale e culturale.